Savona, l'edizione 2025 del festival Connexxion porta l’arte contemporanea tra le vie della città


Dopo l’apertura straordinaria dell’ex Carcere Sant’Agostino nel 2024, il Festival Diffuso di Arte Contemporanea torna dal 7 al 14 giugno 2025 con installazioni, performance e progetti partecipativi che riflettono sul tema della libertà. Anteprima il 6 giugno.

Giunto alla sua terza edizione, CONNEXXION – Festival Diffuso di Arte Contemporanea, a cura di Livia Savorelli e promosso dall’Associazione Culturale Arteam con il patrocinio del Comune di Savona, torna ad abitare e interrogare gli spazi urbani della città attraverso lo sguardo plurale dell’arte contemporanea. Dal 7 al 14 giugno 2025, e con un’anteprima il 6 giugno, il festival riconferma la propria vocazione pubblica, partecipativa e site-specific, coinvolgendo artisti, curatori, studiosi e cittadini in un dialogo profondo con la città e la sua memoria.

Dopo il successo delle edizioni precedenti, che hanno visto un’eccezionale riapertura dell’ex Carcere Sant’Agostino di Savona nel 2024, CONNEXXION 2025 prosegue la propria ricerca attorno ai concetti di monumentalità, memoria e libertà, aprendo nuovi scenari di senso. Il titolo dell’edizione, Liberi dentro, liberi fuori, prende ispirazione dalle riflessioni del filosofo Ivan Petruzzi, e invita a superare la visione della libertà come concessione o stato transitorio, per riconoscerla come una scelta esistenziale e una pratica quotidiana. L’arte diventa così uno strumento critico e rigenerativo, capace di attivare nuove narrazioni nei luoghi simbolici del vivere urbano.

Veduta interna, ex Carcere Sant'Agostino, Savona. Foto Matteo Musetti
Veduta interna, ex Carcere Sant’Agostino, Savona. Foto Matteo Musetti

Gli artisti di questa edizione sono: Gino D’Ugo, Federica Mariani, mCLp studio e Daniele Nitti Sotres, Angelo Demitri Morandini, Matteo Musetti, Isabella e Tiziana Pers, Irene Pittatore, Mona Lisa Tina, Silvia Vendramel, Narda Zapata, Maya Zignone.

“In un momento di profonda crisi dell’uomo a livello globale”, introduce al tema dell’edizione, Livia Savorelli, ideatrice e curatrice di CONNEXXION, “in cui la logica della sopraffazione soffoca qualsiasi afflato di umanità e libertà – e di smarrimento a livello individuale, con un aumento della violenza come diretta conseguenza della rabbia e frustrazione ma anche della totale mancanza di valori che imperversano nella nostra società, chiedersi cosa significa “essere liberi” è un quesito a cui provare a dare delle risposte. L’arte contemporanea può, in tal senso, aiutare a focalizzarsi su determinati interrogativi, aprendo la porta a riflessioni germinative di nuove visioni. Abbracciando le riflessioni di Ivan Petruzzi, nel suo illuminante libro Liberi dentro. Liberi fuori. Il concetto di libertà in tempi di crisi, con la nuova edizione di CONNEXXION ci interroghiamo su una nuova concezione della libertà, non come un’“autorizzazione transitoria” ma come “attitudine esistenziale”. Siamo realmente capaci di esercitare il nostro diritto alla libertà, a viverla pienamente “fuori” nella nostra quotidianità o siamo solo in grado di sognarla, al pari di una concetto astratto a cui non riusciamo a dare forma nel reale?”.

L’anteprima del festival si terrà il 6 giugno con due interventi diffusi sul territorio urbano: Io non ho vergogna. Itinerante, performance di Mona Lisa Tina in vari luoghi della città, e Monumenta Italia / Cantiere Savona, progetto di arte pubblica firmato da Irene Pittatore con la curatela di Lisa Parola e Tea Taramino, sviluppato a partire da tre monumenti cittadini – ai Caduti, a Garibaldi e al Marinaio – intesi come strumenti attivi di confronto e riflessione. Il fulcro espositivo sarà ancora una volta l’ex Carcere Sant’Agostino, già riaperto temporaneamente nel 2024. L’intervento è reso possibile dalla collaborazione tra l’Agenzia del Demanio, il Comune di Savona e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona. La mostra, allestita nei vari ambienti della struttura carceraria, ospita installazioni site-specific, performance e talk. Il percorso si apre con la sezione Sguardi, che comprende La città invisibile nella Sala Colloqui e Il Perdono ha l’odore dei fiori calpestati di Matteo Musetti nella cella ammezzata. Il primo progetto, ideato da Michela Vernazza e co-curato da Savorelli, unisce ricerca antropologica e installazione, invitando i visitatori a condividere ricordi legati alla città in un archivio digitale. L’opera di Musetti affronta invece il tema della fragilità umana e del perdono attraverso immagini scattate in RSA, materiali come teli di TNT e bastoni da degenza, accompagnati da un video e un’installazione olfattiva. L’installazione ZERØ di mCLp studio e Daniele Nitti Sotres, allestita nella Cella 1, esplora il concetto di limite e di voce imprigionata attraverso suono e materia, mentre Maya Zignone con Alone (Cella 2) riflette sulla solitudine individuale e sociale contemporanea.

La Cella 3 ospita Il mio secondino è un numero di Angelo Demitri Morandini, vincitore con Federica Mariani del Premio Connexxion ad Arteam Cup 2024. L’opera mette in scena il confronto tra libertà individuale e sistemi algoritmici digitali attraverso narrazioni orchestrate da intelligenze artificiali, con materiali come la paraffina a evocare l’opacità dei sistemi informatici. In Cella 4, ALI di Gino D’Ugo propone una riflessione sul sapere e la metamorfosi, unendo libri e farfalle in un’installazione sospesa tra leggerezza e trasformazione. Narda Zapata, in Cella 5, con Sala de espera presenta 12 figure andine in caolino installate su basi metalliche, accompagnate da tracce audio poetiche e preghiere in diverse lingue. L’opera affronta il tema dell’attesa e della speranza in contesti di reclusione e sospensione. Silvia Vendramel, in Sulle pareti nulla (Cella 6), immerge lo spettatore nell’oscurità, attivando giochi d’ombra con l’uso della torcia dei cellulari. Nella stessa giornata dell’opening (7 giugno), l’artista condurrà anche l’azione collettiva Vestire lo spazio, accorciare le distanze, nel cortile del carcere, riflessione sul corpo, la relazione e l’alterità. Nella Cella 7, Federica Mariani presenta Body search by-the-book, progetto incentrato sulle perquisizioni femminili nel contesto carcerario. Le opere includono il video It’s not always easy to be a cop e le sculture The knives are out, composte da coltelli in cera paraffinica. Sabato 7 giugno l’artista dialogherà con Alberto Rizzerio (Antigone Liguria) e Luigi Debernardi. Chiude il percorso la Cella 8, dove Tiziana Pers presenta The Age of Remedy, installazione composta da piatti numerati che invitano alla riflessione sui gesti quotidiani e sulla coesistenza con gli altri viventi. Il 12 giugno, una performance al PAV di Torino connetterà simbolicamente l’installazione savonese con il museo torinese. Il giorno seguente, insieme alla sorella Isabella Pers, l’artista guiderà il laboratorio Earthlings, volto alla creazione di un’opera ceramica collettiva in dialogo con il patrimonio della ceramica locale.

Il 14 giugno, giornata conclusiva, al Mercato Civico si terranno due iniziative dedicate al gioco e all’arte contemporanea, in collaborazione con Arscode – Il gioco dell’arte. Alle 15.00 laboratorio per bambini a cura di Viviana Siviero e, dalle 17.00, presentazione del gioco con Diego Santamaria. Connexxion sarà visitabile gratuitamente fino al 14 giugno: domenica 8 dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30, dal 9 al 13 giugno dalle 15.30 alle 19.30, sabato 14 negli stessi orari della domenica. Tutte le informazioni sono disponibili su www.connexxion.it.

Veduta interna, ex Carcere Sant'Agostino, Savona. Foto Matteo Musetti
Veduta interna, ex Carcere Sant’Agostino, Savona. Foto Matteo Musetti

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraCONNEXXION – Festival Diffuso di Arte Contemporanea
CittàSavona
Sedeex Carcere Sant’Agostino
DateDal 07/06/2025 al 14/06/2025
CuratoriLivia Savorelli
TemiArte contemporanea

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